ondate

a F.A.


flavio – guardare vampate di acquamorta strappare
spazi giornate persone – e io
dalla terra del sole e del vento e del sale
tremare – mentre è infuriatacatastrofe
tra la tua – la nostra – gente – incubo
di fango grave come caos naturale
o inadempienza dei simili nostri non so – a me
però assicura l’assistenza – quella sì – che la tempra
di quei luoghi da alla vita dall’interno – la mente
che si fa eccellente nella disgrazia
dico – generazioni di sfide nella virtù che si attiva –
e non si piega nemmeno se il nido diventa l’averno
o sembra inverno l’incipit triste di questa stagione
che spezza – a chi sa ascoltare –
e se va e viene portato dai venti il canto
della rovina e il dolore
che affina nell’esaudirsi del pianto posticipato –
per questo arrivo a te – assente/presente –
che quando potrai – vieni a considerare il cielo
che comincia a schiudersi – il brillio siderale
nell’oscurità – quello che evoca serenità
lontano – ma vicino è esplosione – e il coraggio di restare
dopo l’orrore andato

22/05/23

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intromissione alla Machiavelli

traduco il De Vulgari di Dante pour

parler con amici muti – penso 

all’universale famiglia mia – la sua trucitatem – per l’universale

familie tue luxuriem [et trucitatem unica reservata domo

dal sapere] – mi risulta così acre – acrissimo il sapore

di veleno non veleno – non so – comunque

                                    ci muori 

buried alive in unholy cities – attraversi 

miti di cui mi spingi a non parlare – 

fuori

da cu-

nico-

li di

tempo d i l a t a t o – accanto a traduzioni approssimate dal piacere

mi metto le illusioni alla Machiavelli la sera

tra compagni che non sono più  – e mi distribuisco altrove –

[mi distribuisco show

so dove sono]

discuto con loro

so dove non sono